Belle De Jour: "anal sex is the new black"
 

di: Fabio De Luca




"Vendredi 24 octobre. Ho trovato quella che sembra una eccellente, piccola e molto discreta agenzia. Li ho contattati via email, e dopo aver mandato loro alcune mie foto ho finalmente incontrato la coordinatrice al ristorante di un hotel a Central London". Fin qui nulla che faccia drizzare le orecchie. Potrebbe essere un’aspirante modella in cerca dell’occasione della sua vita, una giovane attrice che prova a uscire dal frustrante circuito dei casting. Che non è esattamente così lo si capirà tre giorni dopo, dimanche 26 octobre. Lei è una prostituta. O forse una scrittrice che ha fatto credere al mondo di essere una prostituta, e l’inganno ha evidentemente pagato visto che il suo libro - The Intimate Adventures of a London Call Girl, appena uscito in Inghilterra - è già il caso letterario della stagione.

Si chiama Belle de Jour: il nome è una citazione da intenditori, rimandando al personaggio interpretato da Catherine Deneuve nell’omonimo film di Louis Buñuel. Se dietro la scrittrice si nasconda realmente una call girl è una cosa che probabilmente non sapremo mai. L’unica certezza è il modo in cui Belle de Jour ha costruito il proprio successo: scrivendo un "blog", cioè uno delle decine di migliaia di "diari online" nati spontaneamente in Rete negli ultimi due anni. Nel suo caso è un diario di "incontri di lavoro". Pornografia dunque, moderatamente esplicita, ma soprattutto molto, molto intellettuale, e non priva di una certa ironia. C’è il cliente che nel bel mezzo di un incontro si mette a citare interi paragrafi di Territori Londinesi di Martin Amis (lei riconosce la citazione e glielo dice: lui rimane un po’ interdetto ma alla fine la cosa lo eccita ancora di più). Ci sono consigli pratici sul tipo di borsetta che una call girl deve usare ("lasciate perdere la baguette di Fendi: nemmeno Houdini riuscirebbe a farci stare dentro una frusta a nove code"). Ci sono massime che potrebbero essere scolpite nel marmo da quanto sono definitive, tipo "Anal sex is the new black" ("il sesso anale è il nuovo nero", nel senso di un capo d’abbigliamento che ormai chiunque ha nel proprio guardaroba). Puro Sex And The City, il paragone è inevitabile, ma se possibile ancora più disincantato. E visto che pur sempre di "diario" di tratta, ci sono pure le lamentele sentimentali: "Sono mesi che non ho un vero appuntamento" racconta Belle, salvo poi mandare tutto all’aria quando l’appuntamento arriva per paura che la sua "professionale efficienza" insospettisca il potenziale boyfriend...

Belle de Jour comincia a "postare" il suo diario nell’ottobre 2003. A dicembre il quotidiano inglese The Guardian la segnala come migliore blog dell’anno, ma a quel punto il fenomeno ha ormai superato i confini di internet scatenando la caccia all’identità segreta della sua autrice. Il "detective letterario" Don Foster - lo stesso che tempo addietro smascherò Joe Klein come l’autore di Colori Primari - prova a ricostruirne l’identità attraverso un complesso lavoro di analisi statistica, confrontando la ricorrenza nel testo di determinate forme lessicali con quella di migliaia di altri scrittori e scrittrici, e concludendo che l’indiziata è la giornalista Sarah Champion. Sbattuta in prima pagina nientemeno che dal Times, Champion ringrazia per l’attenzione ma declina ogni responsabilità (non senza puntualizzare "...e soprattutto non sono una ragazza squillo!"). Com’è ovvio il potenziale commerciale di Belle de Jour non passa inosservato, ed è solo questione di ore prima che tra gli editori londinesi inizi la gara al rialzo per assicurarsi l’esclusiva sull’opera della blogger senza nome e senza volto. Chi la spunta pare abbia messo sul piatto una di quelle offerte che non si possono rifiutare. E non è che l’inizio: Channel 4 ha già acquisito i diritti del libro, e ne trarrà una serie tv entro l’estate. Nel frattempo Belle de Jour ha smesso di aggiornare il blog. L’ultimo "post" è dello scorso settembre: dice che gli "appuntamenti di lavoro" stanno calando e che prepararsi per ogni incontro comincia a crearle un’agitazione fino a quel momento sconosciuta. Un modo elegante - chissà - per dire che ha deciso di fare la scrittrice a tempo pieno.




Un altro blog: stavolta dall’altra parte dell’Oceano, a Washington. Anzi, non semplicemente a Washington: a Capitol Hill, che è il cuore politico di Washington e quindi dell’America tutta. Jessica Cutler ha ventisei anni. E’ carina, simpatica, newyorkese, e lavora nell’entourage del senatore repubblicano Mike DeWine. Non un lavoro entusiasmante: deve leggere e scremare la posta del Senatore. Ma è pur sempre un primo passo per conoscere Gente Interessante, per entrare negli Ambienti Giusti. E lei è carina, sexy, addirittura "molto sexy" per i parametri di Capitol Hill. Jessica apre il suo blog, "The Washingtonienne", il cinque maggio scorso. Anonimo, ovviamente. Così come anonimi - soltanto le iniziali - sono i sei amanti dei quali racconta miserie, nobiltà e prestazioni a letto. Uno di loro è un avvocato, un altro è il selezionatore che l’ha scelta per il lavoro nell’ufficio del Senatore; un altro ancora è - si intuisce - un papavero abbastanza alto dell’amministrazione Bush. Quest’ultimo, sposato, la incontra in alberghi di lusso e non manca mai, alla fine, di allungarle una busta contenente del denaro. Lei scrive che la prima volta la cosa le da un po’ "fastidio", la seconda, la terza e le successiva invece si ripete "e allora?" ed incassa.

I giorni passano. Jessica è convinta che le uniche lettrici siano lei e le sue due amiche del cuore cui ha inviato l’indirizzo del blog, ma le cose stanno diversamente. Il 18 maggio il sito di pettegolezzi Wonkette.com (il Dagospia statunitense) segnala "The Washingtonienne" ai suoi lettori, e lì scoppia l’apocalisse, perchè i nomi saranno pure siglati, ma per chi bazzica Capitol Hill è questione di un attimo incrociare luoghi e allusioni per arrivare ai protagonisti. Jessica perde il lavoro, tecnicamente per "uso improprio delle dotazioni d’ufficio". La stampa statunitense infierisce facendone un caso-Lewinsky in sedicesimi. Pentita? Ma figurarsi. C’è chi dice sia stata lei ad architettare tutto ed a mandare la segnalazione a Wonkette... Tempo tre mesi - luglio 2004 - ed eccola in deshabillé sulle patinate pagine di Playboy. L’inevitabile libro - tra autobiografia e fiction - arriverà nelle librerie per il giugno 2005, e la copertina è già da culto. Nell’attesa coverrà fare un giro in Rete: hai visto mai Belle o Jessica avessero deciso di riaprire i blog.

(da: Io Donna, 5 febbraio 2005)